Sentiero Italia Cai. Volume 6. Da Bocca Trabaria al Colle di Cadibona. Emilia Romagna, Toscana, LiguriaEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:20/04/2021Il sesto volume della collana delle guide ufficiali del Sentiero Italia, descrive tutto il settore di Sentiero nell’Appennino Settentrionale, dai boschi del Casentino, del Mugello e della Romagna, ai panoramici crinali sferzati dal vento dell’Appennino Tosco-Emiliano, fino alle dorsali affacciate sul mare dell’Appennino Ligure.
Via di LinariEditore:Cai Parmawww.caiparma.itData di pubblicazione:16/10/2020Il Passo del Lagastrello, l’antico Malus Passus utilizzato già dagli antichi Liguri e dai Romani, fu per tutto il Medioevo il punto di valico della Via di Linari, così denominata per la presenza, sul versante meridionale del valico, dell’omonima abbazia. Il quarto e ultimo volume della collana “Cammini storici dell’Appennino parmense”, edito dalla Sezione di Parma del Club Alpino Italiano, dedicato alla “Via di Linari”, presenta in assoluta anteprima il percorso di questo Cammino, non solo con la descrizione dell’itinerario, schizzi cartografici e fotografie ma anche con numerosi approfondimenti culturali, ospitando inoltre due preziosi contributi storici di Filippo Fontana e Gianluca Bottazzi. Dallo spettacolare inizio tra le vigne ai piedi del castello di Torrechiara la Via di Linari si sviluppa verso Capoponte per poi raggiungere importanti emergenze storiche come Badia Cavana, la pieve di Costa di Tizzano, l’area archeologica del castello di Tizzano. Spostandosi verso il Monte Fuso, sono le singolari iscrizioni di Moragnano a precedere le antiche mulattiere sul versante sud orientale del Monte Caio, gli immensi boschi del Monte Fageto e lo spettacolare crinale del Monte Palerà che precede l’arrivo a Rigoso da dove la via scollina in Lunigiana, dopo il valico del Lagastrello, fino alle rovine di Linari. Anche in questo volume, come accaduto per la Via Longobarda, il libro propone una naturale (ma non ancora ufficiale) conclusione del percorso in Lunigiana, seguendo la storica direttrice di Comano e poi della Valle del Taverone, fino alla conclusione ad Aulla. Infine, sarà anche proposta una doppia variante, anche in questo caso suffragata dai documenti storici, che da Bannone sale lungo la Val Termina, seguendo i crinali di Guardasone e Bazzano da un lato della valle e di Trinzola e Neviano degli Arduini sull’altra sponda, ricongiungendosi alla magnifica Pieve di Sasso per poi proseguire sui sentieri die Monte Fuso fino a innestarsi sul percorso ufficiale in corrispondenza di Moragnano.
Via LongobardaEditore:Cai Parmawww.caiparma.itData di pubblicazione:19/09/2020La Via Longobarda (o Via Lombarda del Cirone) fu per secoli la naturale direttrice di collegamento tra le valli del Baganza e del Parma con la Lunigiana, valicando il crinale proprio in corrispondenza del Passo del Cirone. Il terzo volume della collana “Cammini storici dell’Appennino parmense”, edito dalla Sezione di Parma del Club Alpino Italiano, si propone di far conoscere, anche a chi frequenta costantemente l’Appennino parmense, un cammino inedito, che dai paesi della fascia pedemontana (Sala Baganza, Felino, Torrechiara, Langhirano) si sviluppa come un fascio di percorsi ramificati che si riuniscono sulle alture di Tordenaso per poi seguire il crinale divisorio tra Val Parma e Val Baganza, lambendo le sommità del Monte Sporno e del Monte Montagnana, toccando la cima del Monte Cervellino e del Monte Polo, passando dai borghi di Corniglio e Bosco e giungendo infine al valico del Cirone, dove termina per il momento il percorso ufficiale della Via Longobarda. Il libro descriverà però anche la naturale prosecuzione del cammino fino alla Lunigiana, seguendo le due differenti e storiche direttrici che conducono rispettivamente a Pontremoli attraverso Pracchiola e Arzengio e a Filattiera passando per Logarghena e Rocca Sigillina.
Via FrancigenaEditore:Cai Parmawww.caiparma.itData di pubblicazione:30/06/2020Il secondo volume della collana "Cammini storici dell'Appennino parmense" prende in esame il tratto di Via Francigena compreso tra Fidenza e Sarzana, descrivendo uno dei settori escursionisticamente più interessanti della Via.
Via degli AbatiEditore:Cai Parmawww.caiparma.itData di pubblicazione:02/06/2020Il volume, edito dalla Sezione di Parma del Club Alpino Italiano, in collaborazione con il CAI di Piacenza e l’associazione Via degli Abati, è il primo di quattro libri dedicati ai Cammini storici dell’Appennino parmense. La Via degli Abati, così denominata perché collegava Pavia e Pontremoli, attraverso Bobbio, Bardi e Borgotaro e seguendo l’importante direttrice delle fondazioni dipendenti dal monastero di San Colombano, valica il crinale attraverso i passi del Borgallo e del Bratello per poi raggiungere la Lunigiana e ricongiungersi alla Via Francigena. La via ebbe notevole importanza in epoca longobarda (soprattutto prima della loro conquista dei valichi più orientali dell’Appennino) ma mantenne per secoli la sua rilevanza come via più diretta per raggiungere la Toscana da Piacenza e dalla bassa lombarda occidentale. Il volume, che si sviluppa in 112 pagine, è agile e maneggevole ma nello stesso tempo ricco di fotografie, dettagliato nelle descrizioni e accurato nella veste grafica; descrive le 5 tappe tra Bobbio e Pontremoli, con schede tecniche, cartine, fotografie e soprattutto le relazioni del percorso, interamente provato sul campo dall’autore e comprensivo delle varianti.
Monte Rosa. Val d'Ayas e Valle di GressoneyEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:01/06/2020Questo secondo volume della collana Via Normali Valle d’Aosta (vienormalivalledaosta.it), prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d’Aosta, che ricadono come accesso dalla Val d’Ayas e dalla Valle di Gressoney (o Valle del Lys), per un totale di 190 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie di salita sono state salite personalmente dagli autori. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti ma si sono selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Alcuni itinerari permettono di concatenare e abbinare la salita a più di una cima. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima
La Via Matildica del Volto SantoEditore:Gazzetta di Parma - Parco Nazionale Appennino Tosco-Emilianowww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:28/09/2019La guida descrive le 7 tappe che collegano Canossa a Lucca attraverso l'Appennino, in un entusiasmante viaggio tra storia e natura. Le sezioni del cammino, come di consueto interamente percorse dall'autore, sono descritte non soltanto dalle relazioni dettagliate del percorso e da immagini, ma anche da cartine e profili altimetrici. La Via Matildica, che si imposta sul preesistente Sentiero Matilde e si ricollega in Garfagnana con la Via del Volto Santo provienente da Pontremoli, attraversa alcune zone che rappresentano l'essenza dell'area MAB Unesco dell'Appennino Tosco-Emiliano, passando dalle colline reggiane ai boschi silenziosi dell'alto Appennino, dai castelli matildici ai borghi della Lucchesia, dal paesaggio del Parmigiano-Reggiano alle terre alte del crinale, dagli ondulate coltivazioni della Garfagnana ai piedi delle Alpi Apuane fino alla valle del Serchio e al cuore della Toscana
Cervino. Valtournenche e Valle di Saint BarthèlemyEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:19/07/2019Questo primo volume della collana Via Normali Valle d’Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d’Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell’orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
Ferrate in Appennino e ApuaneEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:22/05/2019Nell’area geografica compresa tra Genova e Bologna, tra l’asta del Fiume Arno e la Pianura Padana, in quel triangolo a cavallo tra Liguria, Emilia e Toscana, che a nord osserva le Alpi e a sud si affaccia sul mare, si trovano paesaggi collinari e montuosi molto differenti tra loro. A ovest del Passo della Cisa, piccoli denti di roccia magmatica o di tormentato conglomerato, emergono a fatica da boschi di latifoglie quasi impenetrabili. Lungo il crinale tosco-emiliano le cime erbose si susseguono come un lungo filo, interrotto da risalti di arenaria, con a nord le valli che scivolano verso i paesaggi agricoli delle prime ondulazioni emiliane mentre a sud precipitano verso la placida conca della Lunigiana. Di fronte ai dolci rilievi dell’Appennino spuntano infine, come improvvise apparizioni, le sagome aguzze delle Alpi Apuane, isole di marmo tra Garfagnana e Versilia.
Tradizionalmente tutte queste montagne non sono mai state terreno di “gioco” privilegiato per i ferratisti ma in verità, spesso quasi nascosti, sentieri attrezzati si celano anche tra queste cime e in queste valli, quasi sempre in luoghi solitari, altre volte invece a breve distanza da paesi e storici borghi.
Questo libro vuole per la prima volta riunire tutti questi itinerari, di caratteristiche e difficoltà differenti, restituendo ai frequentatori dell’Appennino e delle Alpi Apuane, un piccolo ma esauriente catalogo di percorsi per scoprire queste montagne così differenti tra loro ma altrettanto complementari, che si “guardano” a distanza ravvicinata.
Escursioni in Cadore. Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, MisurinaEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:07/05/2019Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l’evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d’accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
Escursioni in Primiero e San MartinoEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:03/05/2019La valle di Primiero, che si distende dalla gola di Schener fino al Passo Rolle, diramandosi in piccole vallette laterali dal fondovalle del Torrente Cismon fino alle rocciose pareti delle Dolomiti a oriente e ai verdi crinali del Lagorai a occidente, è un concentrato di atmosfere e paesaggi differenti, dove trovano posto le solitarie praterie fiorite di Cima Folga come la maestosa e frequentata Val Canali, i magnetici pilastri rocciosi del Sass Maor e della Cima della Madonna e le placide acque del Lago Calaita, le trincee della Cavallazza e i boschi governati di San Martino, la sagoma grandiosa del Cimon della Pala e le più discrete torri rocciose che vigilano sulla Forcella delle Sedole. Salendo verso il Passo Rolle e raggiungendo la testata della valle del Travignolo, si può completare l’esplorazione del versante occidentale delle Pale di San Martino, immergendosi in alcuni degli ambienti più maestosi e coinvolgenti delle intere Dolomiti, come i dossi erbosi che circondano Baita Segantini, la Val Venegia, la Foresta di Paneveggio e la vetta fortificata del Castelaz. Contemporaneamente si può camminare in luoghi, come il Colbricon e Cima Bocche, dove lunari distese di detriti, affilati denti rocciosi e piccoli laghi si susseguono lungo sentieri meno frequentati. Senza dimenticare l’esperienza unica e sorprendente che si può vivere attraversando il deserto di alta quota dell’Altopiano delle Pale.
Il Rifugio Mariotti al Lago Santo ParmenseEditore:Cai Parmawww.caiparma.itData di pubblicazione:10/04/2019Il volume prende in esame tutti gli aspetti naturalistici, storici e culturali, dalla flora alla geologia, dai cippi confinari ottocenteschi alla fauna, non solo del Rifugio Mariotti e del Lago Santo parmense, ma di tutta l’alta Val Parma, costituendo quindi un tassello fondamentale per la conoscenza delle montagne probabilmente più care ai parmigiani. Accanto agli approfondimenti trovano inoltre posto la relazione di tutti gli itinerari di accesso al rifugio, sia quelli sul versante emiliano che quelli sul versante lunigianese, e la descrizione di tutte le attività, sia estive che invernali, che si possono compiere partendo dal punto d’appoggio, dalle escursioni allo scialpinismo, dalla mountain bike all’alpinismo invernale, dalle ciaspolate all’arrampicata. Il volume è infine corredato da tantissime fotografie che permettono davvero di assaporare tutta la bellezza racchiusa in questo piccolo scrigno di meraviglie, dove uomo e natura convivono da millenni. Il libro è stato curato da Andrea Greci, autore delle fotografie e dei capitoli Come arrivare, Escursioni, Escursioni invernali, Alpinismo invernale, e contiene contributi degli operatori ONC e di alcuni istruttori e accompagnatori del Cai Parma: Matteo Balocchi, Eduardo Esteban Ferretti, Enzo Guzzoni, Paolo Nicolosi , Elia Monica, Gabriele Nori, Chiara Orsatti, Alberto Piazza, Santo Rampulla, Stefano Righetti, Federico Rossetti e Silvia Zanetti.
Il Cammino dei Sapori. Dall'Appennino al Mare tra natura e gastronomiaEditore:Gazzetta di Parma - Parco Nazionale Appennino Tosco-Emilianowww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:29/09/2018Un viaggio a piedi dalle colline parmensi al Mar Ligure, attraverso il crinale dell'Appennino, la Lunigiana e la Val Vara. Un itinerario emozionante e inedito da Torrechiara alle Cinque Terre. Un cammino attraverso paesaggi dove uomo e natura dialogano da millenni, ammirando panorami sconfinati e incontrando storia, arte e tradizioni, dove tuffarsi con tutti i sensi nei sapori e nei profumi, scoprendo produzioni e prodotti, ricette e tradizioni che lasceranno senza fiato occhi e palato. Il libro "Il Cammino dei Sapori da Parma alle Cinque Terre. Dall'Appennino al Mare tra natura e gastronomia", realizzato da Andrea Greci, autore, giornalista e fotografo e dallo chef Paco Zanobini, edito da Gazzetta di Parma, con la collaborazione del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, conduce appassionati di escursionismo e di cucina, di sentieri di montagna e di mare, in un viaggio affascinante dal Continente al Mediterraneo. Il volume, molto più di una guida escursionistica, descrive 8 tappe di cammino con relazioni tecniche, note naturalistiche e storiche, approfondimenti culturali, numerose fotografie e tutte le informazioni utili per intraprendere l'itinerario a piedi, ma accanto agli aspetti più prettamenti escursionistici, il lettore potrà trovare una coinvolgente narrazione di tutti i sapori e i profumi che si potranno incontrare lungo il cammino, una partecipata descrizione delle coltivazioni, dei prodotti tipici, delle tradizioni gastronomiche e delle produzioni d'eccelllenza dei territori attraversati, dalla Val Parma, alla Val Baganza, dalla Lunigiana alla Val Vara, fino alle Cinque Terre. Per finire inoltre lo chef Zanobini annota alcune semplici e gustose ricette che esaltano al meglio i gusti e le materie prime incontrate in ogni tappa. Un libro quindi per camminare e sognare, ma anche da leggere e rileggere, da gustare e assaporare, per conoscere tutti le pieghe del paesaggio e dei sapori dell'Appennino, dalle prime colline parmensi al mare.
Escursionismo Consapevole in Valle d'AostaEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:04/07/2018La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
Camminate per tutti in Appennino. Appennino piacentino, parmense e reggianoEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:13/06/2018Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
Montagne Partigiane. Sentieri della Resistenza nell'Appennino parmenseEditore:Cai Parmawww.caiparma.itData di pubblicazione:21/04/2018La guida realizzata in collaborazione con l'Istituto Storico della Resistenza di Parma (ISREC), con il patrocinio dell'ANPI, propone 20 itinerari escursionistici connessi a eventi della Resistenza nell'Appennino parmense, curati da Andrea Greci per la parte escursionistica e ambientale e da Marco Minardi per la parte storica. Il testo è arricchito da quattro racconti brevi firmati da Lorenzo Lasagna, Nicola Maestri, Gian Domenico Pedretti e Valerio Varesi.
Escursioni al Lago di GardaEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:24/03/2018Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all’aria aperta,
un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare,
pedalare, volare, nuotare. I percorsi pedonali e ciclabili si inoltrano in ogni piccola valle,
costeggiano, a breve distanza o dalle cime sovrastanti, i quasi 160 chilometri di sviluppo costiero
del più grande lago d’Italia. Centinaia sono le vie d’arrampicata della Valle del Sarca, molte le
ferrate e i sentieri attrezzati, così come numerosi i luoghi famosi per tuffarsi nelle fresche acque
del lago o dei suoi tanti impetuosi immissari oppure per lanciarsi dagli erbosi crinali con il
parapendio. Ma ridurre questo straordinario solco di acqua a un grande, immenso parco giochi
sarebbe ingiusto e riduttivo.
Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario
scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove
gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi, dove appoggiare i piedi nello stesso
luogo dove hanno lasciato le loro orme gli uomini preistorici che costruivano palafitte, hanno
marciato le legioni romane verso i confini dell’impero, hanno combattuto condottieri come
Garibaldi e i soldati della Prima Guerra Mondiale e dove artisti come Dürer hanno lasciato il
loro segno. Ma dove, soprattutto hanno vissuto e lavorato tante donne e tanti uomini senza
nome che hanno modellato nei millenni un paesaggio unico e sorprendente, dove in autunno,
in un’ora di cammino, si possono accarezzare le olive oppure immergersi nel giallo intenso
dei larici o dove in primavera ci si può stendere sulle piccole spiagge in riva al lago dopo aver
ammirato un tappeto di fiori sulle cime ancora punteggiate di bianco dagli ultimi nevai. Potendo
camminare praticamente per tutto l’anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi
delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte
dalla storia.
Escursioni invernali nell'Appennino Tosco-EmilianoEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:12/01/2018La magia del paesaggio innevato, la luce scintillante e tagliente dell'inverno, le forme create dal ghiaccio e dal vento. Tutto questo, nei mesi invernali, è racchiuso, come un tesoro ancora in parte da scoprire, nelle montagne del crinale tosco-emiliano, comprese tra i confini del Parco Nazionale. 27 escursioni con ciaspole, scarponi, ramponi nell'Appennino parmense e reggiano.
Appennino per tutti 2Editore:Gazzetta di Parma - Club Alpino Italiano Sezione di Parmawww.caiparma.itData di pubblicazione:23/09/2017Una guida tutta nuova, a un anno di distanza da Appennino per tutti, per scoprire le innumerevoli sorprese dell'Appennino parmense con itinerari adatte a tutti, alle famglie con bambini piccoli, ai ragazzi che muovono i primi passi in montagna, ai camminatori meno esperti ma anche agli escursionisti che vogliono continuare a emozionarsi e a esplorare la natura e la storia delle montagne parmensi. 24 escursioni per 4 stagioni, con descrizioni dettagliate, tantissime fotografie, curiosità, leggende, approfondimenti culturali e soprattutto tante idee per divertirsi in modo consapevole sui sentieri.
Ferrate nelle Dolomiti SettentrionaliEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:11/07/2017Le Tre Cime di Lavaredo, il Lago di Braies, le pareti nord occidentali delle Odle. Le Dolomiti settentrionali racchiudono forse i simboli più conosciuti dell’intera catena dolomitica, vere e proprie icone di queste straordinarie e sorprendenti montagne.
Accanto ai sentieri più battuti, l’escursionista più esperto così come chi vuole provare per la prima volta l’emozione di un sentiero attrezzato, in questa varia e vasta area montuosa che dalle porte di Bressanone si estende fino ad Auronzo, avrà a disposizione itinerari di tutte le difficoltà, che si svolgono in paesaggi molto differenti tra loro.
Queste ferrate e sentieri attrezzati costituiscono non solo un approccio alle pareti, alle guglie e alle cenge di cime di grandioso potere evocativo, ma sono spesso anche un viaggio nella storia, sviluppandosi spesso su vecchi sentieri militari e camminamenti risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Chi cerca difficoltà estreme e ferrate particolarmente atletiche avrà a disposizione un limitato ventaglio di percorsi che, comunque, svolgendosi in severi e isolati ambienti di alta montagna, non mancheranno di impegnare chi li percorrerà, ma chi cerca in questi gruppi dolomitici anche un più profondo viaggio nell’essenza stessa di queste montagne, troverà spesso anche in queste vie artificiali, un rapporto intimo e profondo con le linee naturali di queste vette, che molto spesso non si ritrovano in altri luoghi delle Dolomiti. Senza dimenticare la possibilità di concatenare più itinerari, restando, per ore o per giorni, sospesi tra roccia e cielo in questo microcosmo incantato.
Escursioni nelle vali del Gran ParadisoEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:21/06/2017Le Valli del Gran Paradiso sono oggi un “simbolo della natura”, forte e radicato anche per chi non ha mai visitato questi luoghi.
Le vallate aostane del Parco Nazionale, primo istituito in Italia, Val Rhêmes, Valsavaranche e Val di Cogne, così come la vicina Valgrisenche, esclusa dall'area protetta ma così vicina geograficamente e idealmente alle valli limitrofe, racchiudono uno straordinario “tesoro” naturale, faunistico, geologico, ma anche storico e umano.
Valli e montagne vissute e da vivere a piedi, che possono essere esplorate camminando sulle comode mulattiere reali, sdraiandosi in riva a un lago ascoltando il rumore del vento, osservando l’arrampicata “in libera” di stambecchi e camosci sulle più scoscese creste di roccia o contemplando in silenzio le fioriture primaverili ai piedi di ghiacciai scintillanti.
Escursioni in LunigianaEditore:Idea Montagna Editoria e Alpinismowww.ideamontagna.itData di pubblicazione:22/04/2017La Lunigiana è, per chi vuole esplorarla a piedi, un piccolo scrigno di sorprese emozionanti.
Seguendo il crinale tosco-emiliano si riescono ad ammirare panorami sconfinati, si può scendere alle spiagge e ai promontori del Golfo dei Poeti oppure camminare al cospetto delle grandi pareti delle Alpi Apuane o, ancora, immergersi nei boschi silenziosi dell’Appennino Ligure, passare in poche ore dalla profumata macchia mediterranea alle avvolgenti faggete delle “terre alte”, dalle colorate fioriture dei pascoli alle solitarie vette accarezzate dal vento.
Qui convergono antiche vie e grandi cammini, che mettono in comunicazione l’Europa e la Penisola correndo lungo la dorsale appenninica. Tra queste valli e su queste montagne, inoltre, l’opera dell’uomo ha modellato il paesaggio, dando vita a un prezioso e vitale confronto con la natura. Una straordinaria biodiversità è affiancata dalle tracce di una storia millenaria. Non a caso la porzione orientale della Lunigiana è inserita, non solo all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, ma anche nell’omonima area MAB Unesco. In questo piccolo angolo d’Appennino, ricco di contrasti e sfumature, a pochi passi dalle città d’arte dell’Emilia e della Toscana, affacciato sul Mar Ligure e le Cinque Terre, si può camminare seguendo i ritmi e i colori delle stagioni, assaporando ogni passo e lasciandosi sorprendere da una continua scoperta.
Escursioni a Levante. Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo ParadisoEditore:Idea Montagnawww.ideamontagna.itData di pubblicazione:05/03/2017La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant’Anna o l’Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti. Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
Appennino per tutti. Le più belle camminate per grandi e piccoliEditore:Gazzetta di Parma - Club Alpino Italiano Sezione di Parmawww.caiparma.itData di pubblicazione:24/09/2016La montagna a portata di mano. Anzi di passi. Passi semplici, a misura di famiglia. 24 itinerari (sei per ogni stagione) nell'Appennino parmense, dalle prime colline fine al crinale, da Torrechiara al Monte Penna, da Pellegrino al Lago Santo, lungo sentieri noti raccontati in maniera innovativa e inediti percorsi mai ancora descritti. Una sorta di manuale dell’Appennino per tutti che, proprio perché pensato anche e soprattutto per bambini e ragazzi, riporta curiosità, storie o leggende legate ai diversi itinerari. Carbonaie, impronte di animali, antichi ghiacciai, rocce, piante, rifugi: tantissimi e originali i particolari che la guida rivela, accanto alla descrizione del percorso, individuando soste mirate. Anche la scheda tecnica si arricchisce di informazioni a misura di famiglia: dall’età consigliata per i bambini ai tre paesi con punti ristoro più vicini alla località di partenza dell’escursione. Per ogni itinerario viene inoltre illustrata l’attività ludica più adatta al luogo raggiunto, che sia la caccia al tesoro o il volo di un aquilone. Un volume che rappresenta una vera e propria novità per l’Appennino parmense, territorio per cui mancava una guida dedicata specificatamente alle famiglie o anche ai chi vuole muovere i primi passi in montagna.
Ferrate nelle Dolomiti Centrali. Sassolungo, Sella, Sciliar, Catinaccio, Marmolada, Latemar Editore:Idea Montagnawww.ideamontagna.itData di pubblicazione:07/07/2016Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino.
Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Escursioni a Courmayeur. Val Veny, Val Ferret, Valdigne, La ThuileEditore:Idea Montagnawww.ideamontagna.itData di pubblicazione:23/06/2016Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
Escursioni alle Cinque TerreEditore:Idea Montagnawww.ideamontagna.itData di pubblicazione:18/03/2016Molto spesso si definiscono le Cinque Terre come il luogo per eccellenza dove camminare tra mare e montagna. Un'affermazione veritiera perché in questo tratto di costa ligure, scoscesi pendii si concludono bruscamente su strette calette, aspre scogliere e minuscole baie.
Nello stesso tempo però, non si possono definire le Cinque Terre un vero e proprio luogo di mare, se si pensa che alcuni borghi e frazioni sono lontani dalla costa, oppure se si considera che tra Portovenere e Monterosso non esiste una vera spiaggia se non quella di Corniglia e nemmeno un approdo sicuro se non quello di Vernazza. O, infine, se si pensa a quanto sia forte il legame con la terra, così eroicamente conquistata metro per metro per potere coltivare ulivi, vigne, agrumi, ortaggi. D'altro lato si possono chiamare montagne dei pendii solo perché ripidi e scoscesi e invece privi di tutte quelle caratteristiche che rendono tali le montagne “vere“?
Ebbene le Cinque Terre sono un luogo unico al mondo, che sfugge alle definizioni, dove acqua e terra, già di per sé straordinariamente ricche di contrasti, sono le basi su cui l'uomo ha per secoli modellato un paesaggio, rendendolo trama visibile di una storia di quotidiana fatica e di fragile bellezza.
Autunno d'Appennino. I colori del foliage nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco EmilianoEditore:Gazzetta di Parma - Parco Nazionale Appennino Tosco Emilianowww.parcoappennino.itData di pubblicazione:27/09/2015Un libro per scoprire l’Appennino nella sua veste forse più spettacolare e nello stesso tempo meno conosciuta, quando colori, atmosfere e profumi restituiscono emozioni sorprendenti. Il volume Autunno d’Appennino è un racconto per immagini e parole, che vuole descrivere la bellezza autunnale di queste montagne. Centottanta pagine di colori ed emozioni in un libro di grande formato, dove capitoli tematici si affiancano a brevi approfondimenti culturali e ad alcuni suggerimenti utili a turisti e escursionisti per raggiungere gli angoli più magici, per partire alla scoperta di luoghi noti da osservare con uno sguardo nuovo e di angoli segreti del Parco, che riservano, tra ottobre e novembre, tantissime piacevoli sorprese. Un omaggio all’Appennino, ai suoi boschi rivestiti delle infinite tonalità calde delle foglie, ai crinali dove vento e nuvole giocano aprendo e chiudendo gli orizzonti; un invito ad ammirare e vivere la poesia racchiusa in una stagione che non è soltanto un ponte tra estate e inverno ma che racchiude gran parte dell’essenza stessa dell’Appennino Tosco-Emiliano. Una componente poetica e nello stesso un’esperienza da vivere intensamente, come sottolinea il Presidente del Parco Nazionale Fausto Giovanelli: «Ci sono poesia e sentimento in questo libro. È la poesia della natura che parla coi colori dell'autunno dell'Appennino. La riscoperta delle ricchezze dell'intero cerchio delle stagioni significa, da un lato, un recupero di identità e valori agro-silvo-pastorali colpevolmente abbandonati e, dall'altro, un'innovazione verso modelli economici e turistici più moderni e intrisi di contenuti culturali e naturali. Autunno d’Appennino sta finalmente entrando nel linguaggio e nel senso comune. Oggi autunno non significa più il grigio, la pausa tra il caldo dell'estate e la neve dell'inverno. Ma la stagione che ha impareggiabili colori, i suoi frutti, le sue uniche affascinanti atmosfere e le sue proprie attrattive. Foliage...è dall' inglese. Ma quello che questo libro bellissimo descrive e racconta con la passione e la competenza dei suoi autori, è che c'è un Parco, un luogo privilegiato della natura davvero ancora da scoprire sul nostro Appennino Tosco-Emiliano».
Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi. Cadore, Zoldo, Agordino, SchiaraEditore:Idea Montagnawww.ideamontagna.itData di pubblicazione:20/07/2015Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Ferrate nelle Pale di San MartinoEditore:Idea Montagnawww.ideamontagna.itData di pubblicazione:15/07/2015Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi “rischia“ di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle. Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l’impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Cime da riscoprire. 51 escursioni in Valle d'AostaEditore:Blu edizioniwww.bluedizioni.itData di pubblicazione:01/05/2015Quando si parla di montagne della Valle d'Aosta il primo pensiero va senza dubbio ai gruppi che superano i 4000 metri di altitudine e ai loro maestosi ambienti glaciali, ma accanto ai giganti delle Alpi si elevano tantissime vette «minori», alcune ampiamente note agli escursionisti e agli alpinisti.
Le oltre 50 vie di salita selezionate e descritte dettagliatamente per questo volume vogliono invece essere l'invito a conoscere «l'altra Valle d'Aosta», quella dove ritrovare la solitudine dei grandi spazi della natura e il più autentico spirito di conoscenza e di esplorazione della montagna. Accanto a vie relativamente frequentate, trovano spazio soprattutto escursioni piuttosto impegnative e facili ascensioni alpinistiche che conducono a vette da riscoprire, attraversando ambienti solitari, affascinanti e selvaggi e seguendo sentieri segnati, vecchie mulattiere o flebili tracce tra pascoli silenziosi, severi valloni o piccoli ghiacciai.
Appennino di neve e di ghiaccio. Appennino Tosco Emiliano, Settore ovestEditore:Idea Montagnawww.ideamontagna.itData di pubblicazione:02/12/2014Scorrendo l’indice di questo volume, chi non ha mai frequentato l’Appennino Tosco-Emiliano
durante la stagione invernale o forse anche chi lo calpesta con ramponi e piccozza da anni,
resterà sorpreso di vedere elencati 313 itinerari di alpinismo invernale che si snodano tra queste
“piccole montagne” che raggiungono faticosamente i 2000 metri di altitudine. Certamente non
ci si trova di fronte a grandi pareti e lunghe traversate: le vie sono brevi, gli ambienti non sempre
severi, i dislivelli e gli spostamenti spesso contenuti. Ma nello stesso tempo qui, tra questi
groppi e tra queste cime di erba e arenaria, la neve trasformata, dura e ghiacciata è la regola
e non l’eccezione e quindi quasi tutti i pendii, i canali, le creste diventano terreno privilegiato
per un alpinismo “minore” esplorativo e affascinante. Le difficoltà tecniche sono quasi sempre
ridotte ma altrettanto frequentemente non banali. La neve è mutevole e imprevedibile, tanto
da costituire per i meno esperti un vero e proprio “manuale” a cielo aperto dove sperimentare
praticamente tutte le tipologie di innevamento. Ci si trova a camminare su neve e su ghiaccio
in un prezioso contesto ambientale, ancora più tutelato e valorizzato dall’appartenenza di tutta
l’area descritta al Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, ammirando spesso a sud la
superficie luccicante del Mar Ligure, punteggiato dalle sagome delle isole dell’Arcipelago Toscano
e della Corsica, mentre a nord oltre la Pianura Padana, le limpide giornate invernali fanno
scorgere in lontananza gran parte dell’arco alpino, dalle Alpi Liguri alle Prealpi Venete, passando
per le inconfondibili sagome del Monviso, del Monte Rosa, delle Grigne e del Monte Baldo.
Si cammina nel vento assaporando emozioni di “alta montagna” su cime che si trasfigurano
completamente rispetto ai mesi estivi.Il volume prende in esame il tratto di crinale Tosco-Emiliano compreso tra il Passo del Cirone(Parma – Massa Carrara) e il Passo delle Radici (Reggio Emilia – Lucca) operando non tanto una
selezione degli itinerari più meritevoli ma cercando di catalogare tutte le vie alpinistiche possibili,
montagna per montagna, versante per versante. Una ricerca minuziosa ed esaustiva che naturalmente
non potrà mai giungere a piena completezza. Questo discorso vale naturalmente per
i versanti settentrionali di queste montagne, riparati dalla correnti meridionali, dai venti marini
(si ricorda che il Golfo di La Spezia è, in alcuni casi, distante non più di 35 km in linea d’aria)
e molto più nevosi rispetto ai pendii rivolti a sud. Questi ultimi possono certamente costituire
una fonte altrettanto ampia di itinerari e salite (spesso in territori quasi inesplorati e comunque
di difficile accesso). Privilegiando la sicurezza delle vie e la possibilità di percorrerle per gran parte dell’inverno, sisono dovute quindi operare dolorose ma inevitabili scelte. L’augurio ai lettori e agli alpinisti (o in
questo caso sarebbe meglio dire “appenninisti”) è di scoprire o riscoprire luoghi dove la grande
storia dell’alpinismo non è mai passata ma dove si possono vivere e gustare piccole storie di
montagna, immersi in un silenzio rotto soltanto dallo scricchiolio dei ramponi sul ghiaccio.
Itinerari nell'Appennino reggiano. Da Canossa e Bismantova al Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Volume 2Editore:Gazzetta di Parma - Parco Nazionale Appennino Tosco Emilianowww.parcoappennino.itData di pubblicazione:15/05/2014Quest'opera non vuole essere solo una guida escursionistica ai sentieri dell'Appennino reggiano, ma un invito a scoprire queste montagne con curiosità e attenzione, rinnovando stupore e meraviglia.
Questo volume abbraccia la Val Secchia dalla Pietra di Bismantova e i Gessi fino al Monte Cusna, includendo anche le dorsali del Monte Fosola e il settore di crinale compreso tra il Passo di Pradarena e il Passo delle Radici.
Itinerari nell'Appennino reggiano. Da Canossa e Bismantova al Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Volume 1Editore:Gazzetta di Parma - Parco Nazionale Appennino Tosco Emilianowww.parcoappennino.itData di pubblicazione:01/05/2014Quest'opera non vuole essere solo una guida escursionistica ai sentieri dell'Appennino reggiano, ma un invito a scoprire queste montagne con curiosità e attenzione, rinnovando stupore e meraviglia.
Questo volume descrive l'escursioni più interessanti nelle Terre Matildiche e sulle montagne comprese tra il Passo del Lagastrello e il Passo di Pradarena, includendo i gruppi del Monte Ventasso, dell'Alpe di Succiso e del Monte La Nuda.
Inverno in Appennino. Dal Passo di Pradarena alll'OrecchiellaEditore:Gazzetta di Parma - Parco Nazionale Appennino Tosco Emilianowww.parcoappennino.itData di pubblicazione:15/01/2014La guida raccoglie le descrizioni di escursioni con le ciaspole, corredate da tantissime fotografie che portano dentro al meraviglioso "microcosmo bianco" dell'Appennino invernale.
Il volume presenta itinerari dalla Valle del Serchio alla Val Ozola, dalla Val d'Asta al Casone di Profecchia (Pradarena, Monte Cusna e Garfagnana), e racchiude schede di approfondimento che permetteranno al lettore di riconoscere le impronte lasciate dagli animali sulla neve oppure di sapere qualcosa in più sul particolare clima dell'Appennino.
Un'opera che, insieme all'altro volume della serie, rappresenta la pubblicazione più completa mai realizzata sull'escursionismo invernale nel territorio del Parco, due libri che ci faranno capire come l'inverno sia una stagione da riscoprire e da vivere nell'Appennino Tosco Emiliano.
Inverno in Appennino. Dal Passo del Cirone al Passo del CerretoEditore:Gazzetta di Parma - Parco Nazionale Appennino Tosco Emilianowww.parcoappennino.itData di pubblicazione:01/01/2014La guida raccoglie le descrizioni di escursioni con le ciaspole, corredate da tantissime fotografie che portano dentro al meraviglioso "microcosmo bianco" dell'Appennino invernale.
Il volume presenta itinerari dalla Val Parma alla Val Cedra, dalla Val d'Enza alla Val Liocca, con le montagne del Passo del Cerreto (Lunigiana, versante parmense e zona occidentale dell'Appennino reggiano), e racchiude schede di approfondimento che permetteranno al lettore di riconoscere le impronte lasciate dagli animali sulla neve oppure di sapere qualcosa in più sul particolare clima dell'Appennino.
Un'opera che, insieme all'altro volume della serie, rappresenta la pubblicazione più completa mai realizzata sull'escursionismo invernale nel territorio del Parco, due libri che ci faranno capire come l'inverno sia una stagione da riscoprire e da vivere nell'Appennino Tosco Emiliano.
Vivere il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco EmilianoEditore:Gazzetta di Parma - Parco Nazionale Appennino Tosco Emilianowww.parcoappennino.itData di pubblicazione:15/05/2013La guida è stata pensata per descrivere la molteplicità di luoghi e ambienti compresi all'interno del Parco Nazionale.
In questa guida sono stati inseriti oltre 100 idee per vivere a 360° l'area protetta, per compiere escursioni a piedi in tutte le stagioni, esplorare il Parco in mountain bike, visitare borghi, pievi e castelli, degustare prodotti, assistere a feste ed eventi tradizionali, affrontare itinerari di alpinismo, arrampicata e scialpinismo.
Conoscere il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco EmilianoEditore:Gazzetta di Parma - Parco Nazionale Appennino Tosco Emilianowww.parcoappennino.itData di pubblicazione:01/05/2013La guida descrive la molteplicità di luoghi e ambienti all'interno del Parco Nazionale, dagli ambienti naturali, con una grande varietà di paesaggi, flora e fauna, alla storia e alla cultura dei borghi, le tradizioni ed i prodotti tipici.
Guida alle escursioni invernali nell'Appennino parmense. Val Taro e Val cenoEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:28/02/2013I tre libri, divisi per aree geografiche, sono l'opera più completa mai realizzata sull'escursionismo invernale nelle nostre montagne descrivendo quasi 50 itinerari con testi, fotografie, cartine e tutte le informazioni utili per le escursioni. Il volume si concentra sulle montagne delle selvagge e solitarie valli occidentali dell'Appennino parmense con le loro panoramiche montagne come il Monte Penna, il Monte Pelpi o il Monte Gottero.
Guida alle escursioni invernali nell'Appennino parmense. Val ParmaEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:15/02/2013I tre libri, divisi per aree geografiche, sono l'opera più completa mai realizzata sull'escursionismo invernale nelle nostre montagne descrivendo quasi 50 itinerari con testi, fotografie, cartine e tutte le informazioni utili per le escursioni. Il volume si concentra sull'area più "alpina" dell'appennino parmense, dove si trovano le montagne e i luoghi più famosi e frequentati come il Lago Santo, il Monte Marmagna e il Monte Orsaro ma anche tanti luoghi da riscoprire durante la stagione invernale.
Guida alle escursioni invernali nell'Appennino parmense. Val Cedra e Val BraticaEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:01/02/2013I tre libri, divisi per aree geografiche, sono l'opera più completa mai realizzata sull'escursionismo invernale nelle nostre montagne descrivendo quasi 50 itinerari con testi, fotografie, cartine e tutte le informazioni utili per le escursioni. Il volume si concentra sui dolci crinali dei laghi della Val Cedra e sulle aree del Monte Caio e del Monte Navert.
Guida alla ricerca dei funghi nell'Appennino Parmense. Itinerari in Val Parma e in Val CedraEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:22/09/2012
Guida alla ricerca dei funghi nell'Appennino Parmense. Itinerari a Borgotaro, Berceto e in Val BaganzaEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:15/09/2012
Guida alla ricerca dei funghi nell'Appennino Parmense. Itinerari ad Albareto, Tornolo e in Val TarodineEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:08/09/2012
Guida alla ricerca dei funghi nell'Appennino Parmense. Itinerari in Val Ceno e in Alta Val TaroEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:01/09/2012
Guida ai sentieri dell'Appennino parmense. I borghi storici. Val Taro e Val CenoEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:12/11/2011
Guida ai sentieri dell'Appennino parmense. I borghi storici. Val d'Enza, Val Parma e Val BaganzaEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:05/11/2011
Guida ai sentieri dell'Appennino parmense. La Via FrancigenaEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:29/10/2011
Guida ai sentieri dell'Appennino parmense. A piedi lungo il crinale: il sentiero 00 e l'AVEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:22/10/2011
Guida ai sentieri dell'Appennino parmense. La media montagna e i sentieri della storiaEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:15/10/2011
Guida ai sentieri dell'Appennino parmense. Val Taro e Val CenoEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:08/10/2011
Guida ai sentieri dell'Appennino parmense. Val Baganza, Val Gotra e Val TarodineEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:01/10/2011
Guida ai sentieri dell'Appennino parmense. Val ParmaEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:24/09/2011
Guida ai sentieri dell'Appennino parmense. Val Bratica, Val Cedra e Val d'EnzaEditore:Gazzetta di Parmawww.gazzettadiparma.itData di pubblicazione:17/09/2011
Ciaspole e DolomitiEditore:Macchione EditoreData di pubblicazione:01/09/2011
Sentieri del Monte BiancoEditore:Macchione EditoreData di pubblicazione:30/04/2010
Marmolada. Cime, passi, rifugiEditore:Macchione EditoreData di pubblicazione:01/04/2010
Ciaspole e ramponi. 40 Itinerari nell'Appennino parmense e reggianoEditore:Macchione EditoreData di pubblicazione:01/10/2009
Pale di San Martino e dintorniEditore:Macchione EditoreData di pubblicazione:01/02/2009
andrea greci fotografo
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